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BOLSENA nel ventennio fascista

 15,00

(IVA assolta a monte dall’Editore)

Raffaella Bruti Danila Dottarelli Monica Ceccariglia Antonio Quattranni

10999 disponibili

Descrizione

Un inedito affresco di Bolsena nel ventennio fascista che passa in rassegna le vicende amministrative e l’attività  delle organizzazioni del regime, a partire dal clima di malcontento e disagio sociale successivo alla Grande Guerra fino alla fascistizzazione della cittadina. Stato fascista e Chiesa cattolica crearono anche qui una simbiosi; ogni ricorrenza divenne occasione per spettacolari celebrazioni di massa nelle quali culto del littorio e rito religioso si intrecciavano a scopo propagandistico. La gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica è un altro tema significativo con le intimidazioni e le tensioni che pervasero Bolsena a partire dal 1921, in corrispondenza del dilagare delle violenze squadriste nella penisola, fino ai reati più comuni, commessi nel territorio dal 1928 al 1943. Grande rilievo assunse anche la gestione del lago e della pesca. Intorno alla risorsa più importante del luogo si intrecciano cooperativismo, corporativismo e autarchia, aspetti di cui si presenta una dettagliata ricostruzione, dimostrando come, dalla metà  degli anni Venti, prese avvio una sostanziale trasformazione socio-economica del territorio che interessò, insieme alla pesca, anche altri aspetti della valorizzazione del lago.

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