Descrizione
La poesia come estinzione che, bruciando, perdura nel tempo e nell’aria. I poeti estinti, noti e meno noti, maggiori e minori, come personalità irregolari, isolate, originali, spesso depositari di biografie tormentate e tragiche. Estinti in quanto la loro vicenda terrena si è spesso conclusa prematuramente e drammaticamente, ma soprattutto autori di una scrittura potente e singolare, stigma profondissimo e irreplicabile, che li consegna per sempre ad una eternità presente. Combustione e lascito, semina che non muore. Il richiamo al celeberrimo film di Peter Weir, “L’attimo fuggente”, con un Robin Williams in stato di grazia, è poco più che una ardita suggestione, con il suo richiamo al titolo originale della pellicola, “La società dei poeti estinti”. Un film che ha impressionato e fatto sognare generazioni di giovani e meno giovani.
Una galleria di 18 scrittori-poeti novecenteschi, italiani e stranieri; diciotto ritratti agili e affabulatori, con relative scelte antologiche testuali, che costituiscono anche un parziale “pantheon” sentimentale. Un libro senza pretese accademiche o scientifiche, bensì un atto di amore e devozione verso alcuni grandi autori, talvolta dimenticati, e verso la loro poesia che, appunto, si fa falò. Ma per sopravvivere e illuminare i nostri cieli grigi. Chiude il libro una lettera ad un poeta dei nostri giorni, sincera, irritante e provocatoria.
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