Descrizione
Quali sono le origini remote e semisconosciute di Perugia ?
Questo agile volumetto, composto in forma narrativa, ne racconta la vicenda perdute nei millenni. Ne è autore un magistrato a riposo che ha svolto la sua attività giudiziaria prevalentemente negli uffici requirenti ed inquirenti del mitico capoluogo umbro. Questi immagina di avere ricevuto dal capo della Procura perugina l’incarico di accertare l’origine della città e, nello svolgere l’incarico, riporta, con precisione e rigore, le varie fasi storiche che si alternarono sui due colli perugini.
Ecco dunque la fase neolitica, con gli “Umru”, il culto della Dea Madre e del “paredro”, il Toro o Sole, poi la cultura di Rinaldone con l’approdo, forse dalla via del Tevere, di “cercatori di metalli” egeo anatolici, poi l’uniforme cultura appenninica, poi l’età del Ferro, con il formarsi di abitati protovillanoviani sulle pendici dei colli perugini, cui segue il loro crescente rapporto con Kamars, cioè con Chiusi e l’inizio della città, aggregatasi per fusione con il polionimo Phersna, attestato nella stele di Vetulonia, del VII secolo a. C.
L’indagine prosegue con Il processo di urbanizzazione che si compie nel VI secolo a. C. , in seguito al quale Perugia e le città dell’interno, affrancatesi da Chiusi, costituiscono con le altre, la Dodecapoli, cioè le 12 città madri dell’Etruria e si volgono alla colonizzazione della Pianura Padana, a cui si riferiscono i mitici fratelli “fondatori” di Perugia, il “chiusino” Auleste e il “tiberino” Ocno.
Una ricerca storica raffinata e insolita, compiuta con il metodo e il fiuto di un magistrato prestato alla storia.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.